Lettera del presidente Boco sulle dimissioni del vice presidente

Egregio Dottor Pozzi,

nella mia qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Enasarco e a tutela del Consiglio medesimo, riscontro la Sua lettera di dimissioni del 25 ottobre 2013, peraltro inaspettatamente diffusa agli organi di stampa.

Prima ancora di entrare nel merito delle Sue osservazioni, mi preme sottolineare subito con forza come gli agenti in attività e in pensione, possano stare assolutamente sereni circa la loro pensione presente e futura, essendo la sostenibilità finanziaria della Fondazione garantita e certificata dai suoi bilanci tecnici a cinquanta anni.

Per quanto attiene alla Sua affermazione di essersi “reso conto che alcuni investimenti importanti della Fondazione erano in perdita”, mi preme precisare che, come Lei, tutti i membri del Consiglio di Amministrazione, incluso il sottoscritto, nonché i membri del Collegio Sindacale, hanno avuto insieme notizia di tali investimenti dagli Uffici competenti della Fondazione, diretti da nuovi e scrupolosi dirigenti.

Nel dibattito che ne è seguito, talvolta anche acceso, anche Lei, come gli altri membri del Consiglio di Amministrazione, ha concorso, fattivamente e positivamente, non solo all’analisi delle criticità rilevate dagli Uffici della Fondazione (con riguardo agli investimenti nei fondi Algebris, Globarsel e Athena), ma anche alla individuazione delle soluzioni migliori.

Come Lei sa, anche il sottoscritto si è impegnato per proteggere al meglio gli investimenti della Fondazione. Ricordo con orgoglio la Sua lettera di apprezzamento in cui mi riconosceva (in ordine ai fondi Algebris e Globarsel) “il merito di un impegno attivo nella non facile soluzione di problemi maturati nelle precedenti gestioni”.

Per quanto riguarda i fondi Athena, il contraddittorio in Consiglio di Amministrazione è stato più movimentato. Invero, Lei, dopo aver votato a favore sia nella deliberazione del Consiglio di Amministrazione del 20 dicembre 2012, sia nel Comitato Consultivo in pari data del gestore Fondo Europa Plus, poi, ha cambiato posizione, contestando, nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 7 febbraio 2013, l’avvenuta ristrutturazione degli investimenti nei fondi Athena.

Ad ogni modo, in seguito alla corretta ricostruzione dei fatti, alle spiegazioni tecniche a Lei fornite ed al parere del Prof. Mario Comana, quando si è aperta la discussione sul punto nel corso della seduta del giorno 14 marzo 2013, Lei ha corretto la sua precedente dichiarazione del 7 febbraio, dichiarando di ringraziare il Presidente per aver fornito informazioni e documenti che Lei non conosceva, rilevanti per lo svolgimento dei compiti istituzionali, ed ha fatto presente di ritenere superati i rilievi precedentemente formulati.

In definitiva, mi rammarico per la Sua sensazione di essere rimasto “solo”. In realtà, seppur partendo da posizioni diverse, il Consiglio di Amministrazione si è trovato compatto ed unito nell’affrontare la delicata questione della ristrutturazione degli investimenti.

Una separazione di vedute si è però riproposta quando, al contrario degli altri Consiglieri, Lei ha espresso voto contrario alla decisione di avviare l’esercizio dell’azione di responsabilità nei confronti dell’ex Direttore Generale, Dott. Carlo F. Maggi, e dell’ex dirigente del Servizio Finanza, Dott. Marco Di Vito, per fatti accertati a seguito di apposita due diligence espletata anche dietro Sua sollecitazione (oltre quella, unanime, dei restanti componenti gli Organi della Fondazione).

Mi avvio a concludere sottolineando che né il Consiglio di Amministrazione né lo scrivente sono a conoscenza degli “inquietanti episodi” che si sarebbero verificati “in concomitanza dei consigli di amministrazione o di altre importanti riunioni del Consiglio di Amministrazione”, né ci risulta che ne sia stato informato l’Organismo di Vigilanza della Fondazione. Le manifesto comunque sin da ora la solidarietà di tutti i componenti gli Organi della Fondazione, nonché mia personale.

Così pure, ignoro perché le attività imprenditoriali Sue e della Sua famiglia possano essere, direttamente o indirettamente, danneggiate dalla Sua permanenza nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione.

Da ultimo, Le manifesto l’auspicio che le precisazioni sopra riportate possano concorrere alla Sua personale serenità.

Con l’occasione, Le invio, anche a nome del Consiglio di Amministrazione, i migliori saluti.

Il Presidente
Brunetto Boco

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