Rassegna stampa – Contributi agevolati per i giovani

Le misure per agevolare l’introduzione dei giovani alla professione di agente: pubblichiamo un articolo di Giorgio Costa da “Il Sole 24ore”. 

Contributi agevolati per i giovani, di Giorgio Costa (Il Sole 24Ore del 25/09/2017)

Regime contributivo Enasarco agevolato in favore degli agenti di commercio fino a 30 anni di età. L’agevolazione è concessa a condizione che l’agente, nel triennio 2018–2020, venga iscritto per la prima volta alla Fondazione o che, se già iscritto, si veda conferire un nuovo incarico purché i precedenti siano cessati da almeno tre anni. L’agevolazione si traduce  sia nel dimezzamento del minimale sia nella riduzione dell’aliquota contributiva (fino al 10%), in misura progressivamente maggiore nel secondo e terzo anno successivo alla prima iscrizione o ripresa dell’attività, con l’intento specifico di assicurare la fidelizzazione dell’agente e garantire la permanenza nella professione.  La misura è in attesa del via libera da parte dei ministeri vigilanti. Un altro aspetto è il dimezzamento del minimale contributivo, al fine di salvaguardare quegli iscritti che, avendo avviato o ripreso l’attività e dovendo ancora inserirsi appieno nel contesto lavorativo, producano provvigioni in misura ridotta.

L’inserimento al lavoro

Si tratta di un modo per inserire i giovani nella professione, un tema molto sentito dalla nuova amministrazione della Cassa. Stante anche che i numeri dimostrano un calo dal 7 al 6% della quota di chi ha meno di 30 anni tra il 2008 e il 2016 mentre la flessione è più rilevante nella classe fino a  40 anni, scesa da una quota del 33% nel 2008 al 24% del 2016.

«Sono pochi i ragazzi che riescono a entrare stabilmente nel mondo del lavoro – sottolinea il presidente di Fondazione Enasarco Gianroberto Costa – e per questo vogliamo in primo luogo facilitare l’ingresso e la permanenza delle giovani generazioni in questa professione. E, di conseguenza, stimolare le stesse aziende ad aumentare il ricorso ai contratti di agenzia». Il “vantaggio” previdenziale degli agenti (ovviamente non dipendenti e che possono fruire delle prestazioni Enasarco) si somma a quello tributario. Infatti, mentre il regime e dei cosiddetti “minimi” è ad esaurimento, molti agenti di commercio – giovani in primis che a inizio attività fruiscono di redditi contenuti – fino a 30mila euro di ricavi possono entrare nel regime forfettario con il vantaggio di una tassazione di favore del 15% costituita da una “sostitutiva” che assorbe Irpef, Irap e le addizionali comunali e regionali. Sostituiva che si ferma al 5% per il primo triennio di attività a partire dal 2016.

Per quel che riguarda, invece, i conti di Fondazione Enasarco, il bilancio consuntivo 2016 si è chiuso con un avanzo economico pari a 119 milioni di euro. È un dato che fa registrare una crescita rispetto al 2015 di 12 milioni (+11%) con l’avanzo 2016 già diminuito dei 7 milioni che costituiscono la somma destinata preventivamente al fondo Firr, il trattamento di fine rapporto degli iscritti. Positivi i risultati conseguiti nella gestione istituzionale che evidenzia complessivamente un saldo positivo di 138,3 milioni di euro, a fronte dell’avanzo di 86,6 milioni del 2015.

Il risultato più significativo, però, è rappresentato dal saldo positivo della gestione previdenziale (43 milioni), con entrate previdenziali che finanziano la spesa per prestazioni. Perseguendo il generale principio dell’economicità, le spese di funzionamento sono rimaste sostanzialmente invariate e sono totalmente coperte dal saldo della gestione istituzionale, con un avanzo operativo di 99,3 milioni contro i 47 milioni del 2015. «Dobbiamo però sottolineare – spiega il presidente Costa – che i risparmi realizzati non hanno intaccato l’efficacia dei servizi all’utenza, comunque migliorati, come dimostrano i nuovi servizi disponibili nell’area riservata inEnasarco». Anche nell’ambito della gestione del patrimonio i risultati sono positivi. I proventi finanziari lordi sono passati dai 61 milioni del 2015 agli oltre 73 milioni del 2016 e il patrimonio liquido è passato dal +5% del 2011 al +35,5% del 2016, mentre il valore complessivo del patrimonio della Fondazione espresso al fair value è cresciuto di oltre il 9,6% rispetto al 2012.

Sul fronte della gestione delle dismissioni immobiliari, nel 2016 sono state dismesse 1.083 unità per un valore di bilancio pari a circa 136 milioni di euro, mentre la plusvalenza realizzata sulle vendite è pari a 28 milioni.

La modernizzazione

«La Fondazione Enasarco sta attraversando la più rilevante e decisiva fase di modernizzazione e riorganizzazione dalla sua nascita. La nuova governance – spiega il presidente di Enasarco – sta dando forma a un’ente sicuramente più vicino ai bisogni degli iscritti ma anche all’economia reale, per contribuire alla crescita di un Paese che deve rimettere in moto i redditi e i consumi». E se i consumi flettono ciò si riflette sui numeri della categoria, scesa di oltre 20mila unità tra il 2012 e il 2016 ma con contributi dichiarati nell’ultimo anno per 960,4 milioni (erano stati 909,7 nel 2015) in crescita grazie anche al progressivo aumento dell’aliquota ora al 15,55 per cento.

«E proprio per sostenere l’economia reale, e indirettamente il nostro lavoro, che – spiega Costa – stiamo investendo sulle Pmi italiane che hanno chance di diventare protagoniste del mercato e che garantiscono congrui ritorni sull’investimento ai nostri iscritti, ai quali dobbiamo garantire la copertura pensionistica per cinquanta anni». A oggi ammontano a 700 milioni gli investimenti che la Fondazione detiene in quote di fondi di private equity, infrastrutturali e private debt, cui si aggiungono 200 milioni di investimenti nel private equity destinati a 15 aziende italiane che operano in differenti settori.

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