n.2 (maggio-agosto)

 

Il piacere della responsabilità

Il numero due è, per definizione, quello che – superata l’ebbrezza dell’esordio – attesta l’effettiva esistenza in vita di un giornale o di una rivista, che dà un valore effettivo e concreto al termine ‘periodico’. La nave, insomma, si è staccata dal porto e si appresta a una navigazione che ci auguriamo lunga e piena di approdi, incontri, scoperte.
Per certo, sappiamo di non navigare da soli. Quando, in questo stesso spazio, qualche mese fa presentavamo Fondazione Enasarco Magazine, supponevamo che la parola chiave sarebbe stata ‘condividere’, immaginando queste pagine come un luogo di incontro e interazione tra la Fondazione e i suoi iscritti.
Questo era dunque – è – il segno di questa avventura editoriale, che si invera e diventa tangibile nel fatto di ricevere da voi le prime segnalazioni, i primi contributi, lettere, suggerimenti. Ci fa, inutile negarlo, un enorme piacere, e ci rinnova ogni volta nella consapevolezza di essere in tanti, di rivolgerci a una platea vasta e diversificata, che fa sì che questo piccolo quadrimestrale, che si rivolge ‘soltanto’ agli agenti e rappresentanti di commercio e alle aziende, possa vantare una tiratura che è più di un terzo – tanto per rendere l’idea – rispetto a quella di quotidiani come La Repubblica o il Corriere della Sera.
Quella platea siete voi, e saperla così ampia rende più grande il piacere e la responsabilità di fare questo giornale, cercando di riempirlo di contenuti interessanti e utili. Se ci siamo riusciti o meno lo diranno da sole – come è tipico dei giornali – le pagine che seguono e i contributi in esse ospitati: dalle varie ‘comunicazioni di servizio’ riguardanti gli iscritti a un Bilancio che racconta una Fondazione in salute nonostante un contesto congiunturale certamente non facile; da vari aspetti della attualità e della politica – la crisi economica, la riforma del sistema previdenziale, la Direttiva Bolkestein – visti per come si riverberano sulla vostra (e nostra) realtà, fino alla trattazione di questioni di tutt’altro segno come i trasporti, le tecniche di vendita e il mal di schiena, passando per il racconto di esperienze lavorative, che sono un’occasione di confronto e un aspetto di quella condivisione di cui parliamo dal principio. Affideremo al prossimo numero osservazioni più complete riguardo agli impatti che la manovra di finanza straordinaria di luglio avrà sulla vita della Fondazione e delle casse previdenziali in genere.
Nel frattempo, a voi giudicare. A voi anche, se vorrete, intervenire, proporre, semplicemente chiedere. La Fondazione Enasarco lavora al proprio futuro, e ogni pagina prima di essere scritta è, necessariamente, bianca.