Le casse di previdenza dei professionisti: una risorsa per l’Italia

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Dal 20 al 22 settembre scorsi si è tenuto il congresso nazionale dell’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati), tra Trani e Bari. In particolare venerdì 21, nel capoluogo pugliese, il Vice presidente Persiani ha preso parte a un convegno che ha riguardato le casse previdenziali dei professionisti.

Casse e fondi pensioni complementari sono tra i pochi soggetti, nel nostro Paese, ad avere a diposizione importanti riserve di liquidità: partendo da questa considerazione, è stato scelto anche il titolo della tavola rotonda.

Persiani ha quindi raccontato come l’attuale governance della Fondazione stia dando forma a un Ente sicuramente più vicino ai bisogni dei propri iscritti ma anche dell’economia reale per dare un contributo alla crescita del Paese: “Stiamo rigenerando il portafoglio. Le nostre tipologie di investimento – ha dichiarato – rappresentano un tassello importante del percorso di rinnovamento intrapreso, per migliorare sempre di più il sostegno ai nostri iscritti”.

Sul fronte della gestione del patrimonio finanziario i risultati appaiono molto soddisfacenti. È stata adottata una politica tesa a criteri di massima prudenza, per incrementare la redditività del patrimonio e il grado di liquidità dello stesso e al contempo di ridurre i costi commissionali. Quanto al tema degli investimenti nell’economia reale il CdA ha recentemente deliberato nuovi investimenti in Private Equity Italia per 50 milioni di euro, oltre alla prosecuzione degli investimenti dei fondi di private equity già in portafoglio tramite richiami di capitale finalizzati principalmente all’investimento in small-mid cap italiane ed europee. Si è deciso di puntare sulle PMI italiane, che hanno possibilità di diventare protagoniste sul mercato e che garantiscono congrui ritorni di investimento. “Abbiamo scelto di investire in economia reale e continueremo su questo percorso, in un modo sempre più aperto all’innovazione”.

La Fondazione negli anni ha investito e creduto fortemente negli investimenti in private markets come private equity/debt e infrastrutture: “Riteniamo questa un asset class che in un contesto di tassi ancora bassi può fornire un premio di rendimento molto interessante per un investitore di lungo periodo. Un portafoglio sano e performante in tutti i mercati deve necessariamente avere al suo interno le strategie alternative, caratterizzate da una forte de-correlazione dai mercati tradizionali”.

Il portafoglio dedicato ai private markets della Fondazione è impegnato – dati al 31/12/17 –  per circa il 59% in private equity, il 18% in private debt e il restante 23% in infrastrutture. Per il 2019 sono previsti ulteriori investimenti sul Private Equity Buyout globale e sul Venture Capital con un target di investimento di ulteriori 50 milioni di euro, con l’obbiettivo di diversificare ulteriormente l’allocazione della Fondazione Enasarco nei private markets. La nuova asset allocation strategica prevede un target di esposizione di circa 12%, di cui parte sostanziale è riservata all’Italia.

Il Vice presidente, infine, ha ricordato come la selezione dei gestori avvenga, ormai da diversi anni, sulla base di un rigoroso processo di due diligence che prevede analisi quantitative e qualitative.

 

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