Massima trasparenza sulla gestione Enasarco

Lo scorso 5 novembre la Fondazione Enasarco rappresentata dal presidente Gianroberto Costa e dal direttore generale Carlo Bravi ha avuto un’audizione alla Commissione Bicamerale di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale presieduta dal Senatore Sergio Puglia, avente a oggetto l’indagine conoscitiva sulle politiche di investimento e spesa dei fondi pensione e delle casse professionali. L’intera audizione è ora pubblicata in calce alla pagina, così come la trascrizione degli interventi. Tanti gli argomenti affrontati: sul fronte degli investimenti l’incidenza della quota immobiliare è passata dal 70% del 2011 al 38,3% di fine 2018 con un 99% geolocalizzato in Italia e con un impegno a proseguire nella stessa direzione intrapresa, con l’obiettivo di consolidare gli introiti della dismissione senza svendere il patrimonio. Sono stati avviati percorsi per incentivare funzione di vendita e mantenimento degli immobili e c’è anche l’idea di costituire una SICAF. È evidente come la Fondazione debba investire, non solo considerando la remunerazione ottenibile, ma ricercando un impatto economico-sociale. È importante che l’investimento intervenga positivamente sul mondo dell’intermediazione e sul territorio in cui operano gli agenti, alimentando un circolo virtuoso per l’aumento del PIL nazionale. Si stanno adottando logiche di analisi e valutazione degli investimenti in economia reale sia per sostenere il “Made in Italy”, sia per realizzare effetti sociali positivi nel contesto di riferimento di interesse per l’Ente, quali: il commercio, il turismo, l’assicurativo, il finanziario, l’agroalimentare, l’infrastrutturale, quello culturale e quello ambientale. Le uniche eccezioni, dal punto di vista geografico, sono rappresentate dai fondi immobiliari italiani Fenice e Megas che, tramite la partecipazione ad un veicolo finanziario lussemburghese, sono esposti in investimenti immobiliari nel mercato nord-americano. La questione risale alla gestione dei fondi a suo tempo affidati a Sorgente SGR. Si tratta di due fondi (Michelangelo Due, ora Fenice e Megas) in cui si sono registrati episodi di mala gestio, confermati da Banca D’Italia. Enasarco ha quindi effettuato gara per la sostituzione del gestore, individuando Dea Capital e Prelios. È stata verificata una situazione di forte abbandono dei fondi, ma la Fondazione ha precisato di aver recuperato quasi tutti i beni. Tale catena di proprietà era gestita da una SGR lussemburghese con una serie di “scatole cinesi” al di sotto. È proprio di pochi giorni fa la notizia che, a seguito delle rimostranze della Fondazione, le Autorità Lussemburghesi hanno imposto alla SGR di procedere alla liquidazione. In materia di governance e trasparenza, il presidente Costa ha precisato che il processo di democratizzazione della Fondazione è ancora in divenire. Si è passati da organi di vertice designati dalle Parti Sociali ad una Governance che nasce democraticamente attraverso la formula elettiva. Questo passaggio è supportato dal nuovo Statuto, vigente dal 2016. C’è ancora da lavorare su questo fronte per contrastare potenziali conflitti di interesse e migliorare le norme sulle modalità elettive.   Guarda il video dell’audizione  
Resoconto Commissione parlamentare
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