Rassegna stampa – Rapporto sui pensionati

Questa settimana pubblichiamo un commento sull’ultimo rapporto annuale Inps. 

Rapporto sui pensionati divisi per classi sociali, di Claudia Marin (Quotidiano Nazionale del 10/07/2017)

 

Uno su tre può contare ogni mese su meno di mille euro. È il principale dato sulle condizioni economiche dei pensionati, così come emerge dall’ultimo Rapporto annuale Inps, presentato dal presidente Tito Boeri. Il che vuol dire come 5,8 milioni di pensionati italiani, ovvero il 37,5% dei 15,5 milioni totali, abbiano percepito meno di mille euro mensili. Approfondendo tra tabelle, numeri e grafici, emerge anche come le donne siano penalizzate rispetto agli uomini: il 46,8% (3,8 milioni) si ferma sotto la soglia indicata, contro il 27,1% degli uomini. Se scendiamo più nel dettaglio, si scoprono altri pezzi che compongono il puzzle dei redditi dei pensionati. Su oltre 23 milioni di pensioni (che è cosa diversa dal numero dei pensionati, perché ogni pensionato può cumulare anche più assegni a vario titolo), si nota che le prestazioni tra 500 e 1.000 euro sono più numerose rispetto ad altre pensioni di diversa classe di importo e sono pari a oltre 9 milioni. Le pensioni fino a 500 euro sono circa 5.900.000 e rappresentano il 24-25% del totale; quelle tra 1.000 e 1.500 euro sono oltre 3 milioni e 150mila pari al 12-13% del totale. Infine, l’insieme delle pensioni che superano i 1.500 euro è costituito da poco meno di 5 milioni di pensioni, pari al 20-21,6 per cento del totale. Se si passa dall’analisi delle pensioni per classi di importo all’analisi dei pensionati (oltre 16 milioni) per classe di reddito pensionistico, costituito dalla somma degli importi di tutte le pensioni percepite dal pensionato, si osserva che la distribuzione si sposta verso le classi di reddito più elevate.

La prima classe (fino a 500 euro) è rappresentata dal 12% circa dei pensionati, la seconda (500-999) dal 26-27%, la terra classe, tra i 1.000 e i 1.500 euro, dal 20-21%; infine i pensionati con redditi oltre i 1.500 euro mensili sono circa 6.300.000, pari al 38-39% del totale. Dall’analisi delle differenze tra redditi maschili e femminili si nota che le classi di reddito pensionistico oltre i 1.500 euro mensili sono popolate molto di più da maschi che da femmine; infatti in tali classi i pensionati maschi rappresentano il 50% del totale dei maschi, mentre per le pensionate femmine l’analoga percentuale sul totale femminile scende sino al 28%. Se considieriamo, infine, la distribuzione dei pensionati per classe di importo del reddito pensionistico e ripartizione geografica, si conferma che i pensionati delle regioni meridionali e delle isole percepiscono importi più bassi rispetto a quelli residenti nelle altre zone geografiche. Nel Mezzogiorno infatti il numero dei pensionati con redditi pensionistici sotto i 1.000 euro supera il 48% del totale, mentre nelle altre aree geografiche tocca il 32% e il 36% rispettivamente al Nord e al Centro. Di contro i pensionati che percepiscono importi tra 1.500 e 2.000 euro al Nord superano di oltre 7 punti percentuali quelli dal Mezzogiorno. Mentre i pensionati delle classi più alte, oltre i 2.000 euro mensili, residenti nel Mezzogiorno sono il 18%, contro il 24% e il 25% delle altre aree geografiche. 

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