Enasarco rivoluziona il mattone


Pubblicato su MF – Milano Finanza del 10/07/2018

Sulla gara per i nuovi gestori di fondi nessuna irregolarità, dice il presidente Costa, che accelera sul maxipiano di dismissioni immobiliari e lavora a una miniriforma per attrarre giovani agenti. (…) Tanto è cambiato negli ultimi due anni, a partire dalla nuova governance che ha portato alla nomina di Gianroberto Costa alla presidenza, ma la rivoluzione è ancora in piena attività, come racconta a MF-Milano Finanza il numero uno della Fondazione. In ballo c’è la spinta sugli investimenti in economia reale, per innescare un circolo virtuoso che possa far tornare a crescere il numero degli agenti iscritti all’ente e, dall’altra, il calo del peso degli immobili sul patrimonio dell’ente pari complessivamente a oltre 7 miliardi. La quota del mattone, nel giro di 4-5 anni, dovrà dimezzarsi dal 40 al 20%. Proprio in questi giorni sono stati scelti i nuovi gestori, Prelios e Dea Capitale, per due importanti fondi immobiliari partecipati dalla Fondazione, Megas e Michelangelo 2. (…)

Avete preferito scegliere i nuovi gestori con un beauty contest invece che tramite gara europea. Ora si parla di ricorsi al tar. Qual è la situazione?

Dopo quasi un anno di tentativi di accordo con Sorgente siamo stati costretti a interrompere i rapporti per il venir meno del rapporto di fiducia. Con loro abbiamo oggi sei posizioni giudiziarie aperte. Per quanto riguarda la scelta del nuovo gestore, siamo stati costretti ad agire d’urgenza altrimenti, secondo alcune clausole contrattuali, Sorgente avrebbe avuto il diritto di vendere il patrimonio. In ogni caso non c’era alcun obbligo di gara europea visto che si tratta di un investimento finanziario e non di un appalto di servizio e la competizione è stata molto aperta considerando che hanno partecipato 11 società, con tre finalisti e due selezionati. L’obiettivo resta comunque quello di ridurre ancora il peso degli immobili.

A farsi avanti per gli immobili erano state Hines e Kkr.

La seconda era stata poco più che una richiesta di contatti. Per quanto riguarda Hines non siamo stati noi a far saltare la trattativa (…). Per ora procediamo con le vendite già previste dal maxipiano di dismissione contenuto nel progetto mercurio che conta di ridurre del 7-8% l’anno il peso degli immobili sul patrimonio, per passare dal 40% attuale al 20% in quattro o cinque anni. Le risorse saranno reinvestite soprattutto sull’economia reale.

A cosa guardate?

Stiamo rigenerando il portafoglio grazie anche all’arrivo di Robert Rausch come cfo. Oggi ammontano a 840 milioni gli investimenti che la Fondazione detiene in quote di fondi di private equity, infrastrutturali e private debt, di cui 200 milioni di investimenti destinati a diverse aziende italiane che operano in differenti settori. Puntiamo soprattutto su società che hanno reti di vendita articolate.

Registrate un calo dei contributi?

Più che altro abbiamo una riduzione del numero degli agenti perché stanno aumentando le società che raccolgono più persone. I contributi non stanno scendendo, il 2017 si è chiuso con un risultato di 151 milioni, in aumento di 30 milioni sul 2016 e contiamo di replicare il buon andamento anche quest’anno. Vogliamo attrarre più giovani e stiamo lavorando a una miniriforma con i ministeri competenti per tagliare i contributi per i neoiscritti nel primo biennio.

 

Articolo di Anna Messia


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