Il discorso del Presidente Mei

Gentili Vice Presidenti, Consiglieri, Delegati e Sindaci
Eccoci di nuovo riuniti per onorare i nostri impegni istituzionali.
L’appuntamento odierno ci chiama ad approvare il bilancio consuntivo: un bilancio assolutamente positivo, con un avanzo economico di 187 milioni e un patrimonio complessivo di oltre 8 miliardi, ben 2,7% in più rispetto allo scorso esercizio. I tempi difficili impongono in ogni caso un cambio di rotta nella gestione della Fondazione e del suo patrimonio, mobiliare e immobiliare, affinchè questo possa rendere in maniera positiva non solo gravando sui contributi degli iscritti.
Con l’approvazione di tale bilancio, diamo finalmente l’avvio ad un nuovo effettivo corso e ad una nuova epoca.
Ribadisco l’esigenza di dover intraprendere un percorso di collaborazione che veda il coinvolgimento di TUTTE le forze, è necessario dare il via ad un cambio di passo effettivo, ad una nuova visione. Auspico che la fondazione che rappresentiamo possa essere protagonista del contesto economico che ci circonda, è ora di modificare il suo posizionamento e la sua reputazione ed è ora di farlo tutti insieme.
In questi ultimi tre anni abbiamo assistito, – inerti ed inermi – , ad eventi sconvolgenti e del tutto straordinari, eventi che nell’immaginario avvengono nell’arco di un secolo.
Siamo stati sorpresi da una pandemia che ci ha costretti a diversi lockdown e alla rinuncia della socialità, che da sempre è il motore dell’essere umano e del nostro lavoro.
Siamo in piena emergenza di guerra, di una guerra alle porte del nostro paese, che ci sconvolge talmente tanto da non prestarci quasi attenzione, forse anche per incapacità di giustificarsene.
Siamo nel pieno della crisi energetica, che ci vede costretti a sacrifici e difficoltà, che ci vede pensierosi per il futuro nostro e dei nostri figli. Una crisi che vede imprese e imprenditori, già spossati dalla pandemia, costretti a chiudere.
E quanto incidono questi eventi sulla vita della fondazione?
Quanto incidono sulle vite di noi agenti di commercio, consulenti finanziari e mediatori creditizi?
Quanto incidono sulle vite di chi interagisce ogni giorno con il mondo dei servizi, del commercio e della distribuzione?
Quanto incidono sulle vite di chi rappresenta la linfa del sistema produttivo italiano?

È bene che noi che siamo chiamati ad un compito quanto mai impegnativo ci stringiamo tutti insieme attorno ad un concetto di resistenza e di resilienza, come si usa dire ultimamente. Dobbiamo ricoprire un ruolo politico VERO.
Dobbiamo stringerci intorno ad un unico tavolo perseguendo il bene dei nostri iscritti, pressati ed estenuati.
Dobbiamo per una volta mettere da parte gli interessi specifici, se non addirittura quelli personali, adempiendo al ruolo che ci è stato assegnato.
È ora di rendersi conto dell’importanza che il nostro Ente riveste nel panorama sociale, di quanto abbiamo possibilità di incidere, REALMENTE, nelle scelte politiche.
Disperdere le forze in questo momento significherebbe condannare la fondazione ad un ruolo del tutto marginale.
L’impasse che si è creato nell’ultimo periodo, anche per le varie contrapposizioni, ci ha già mostrato tutte le difficoltà che questo comporta.
Mi auguro che ciò non si ripeta.
Mi auguro altresì di essere finalmente giunti all’avvento di una nuova visione condivisa e questa volta con i fatti, non solo con le parole che singolarmente ci vengono date.
Credo che la nuova veste dell’Ente debba creare le condizioni anche per una costante e diretta interazione con gli organi di controllo istituzionali. Ci sono state delle lacune in tal senso che non voglio si ripetano. C’è grande apertura da parte nostra verso gli organi vigilanti e di controllo ed in tal senso ho già iniziato le interlocuzioni con loro, trovando grande disponibilità e soprattutto grande compiacimento per poter finalmente iniziare un percorso di collaborazione.
Gli organi di controllo interni devono essere terzi, garantire efficienza ed efficacia. Faccio questo appunto perchè in questi primi mesi di insediamento mi sono state poste questioni e verifiche che negli ultimi anni non erano state sollevate, forse anche a causa delle dinamiche che hanno coinvolto la fondazione e che non hanno consentito la verifica puntuale e lo svolgimento tempestivo dei compiti preposti a tali organi. Anche in tal senso spero che d’ora in avanti la metodologia di lavoro con tali organi sia più fluida e più sinergica.
La partecipazione attiva all’universo Adepp, già conclamata, sono certo darà presto i suoi frutti, rendendo Enasarco tra i protagonisti effettivi della vita sociale ed economica del nostro sistema Paese: se da soli rappresentiamo oltre 200 mila iscritti e un patrimonio di 8 miliardi, con il sostegno di Adepp arriviamo a contare oltre un milione di iscritti e un patrimonio di 100 miliardi, avendo in questo senso la possibilità di intervenire realmente e con scelte ancora più incisive sia nelle politiche sociali sia negli investimenti a favore del nostro sistema, pur mantenendo come prima priorità la tutela dei nostri iscritti, essenza del nostro ente e del nostro sistema produttivo: ricordiamoci sempre che siamo noi a muovere le nostre imprese e che siamo noi il vero valore!
Prima di chiudere e di procedere con i lavori all’ordine del giorno, voglio comunicarvi, a testimonianza dell’importanza che credo abbia quest’organo assembleare, la piena operatività dell’ufficio per i rapporti con l’assemblea, così come annunciato nell’ultima seduta, che è sicuramente solo un primo piccolo passo, ma che senza dubbio testimonia la nostra volontà di vedervi coinvolti nella gestione della Fondazione. È necessario adoperarsi insieme ad una serie di riforme e di scelte di governo.
Grazie e buon lavoro.

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